Proroghe contratto di somministrazione: scopriamo cosa cambia con il decreto fiscale 2022

Proroghe contratto di somministrazione: scopriamo cosa cambia con il decreto fiscale 2022

La pandemia Covid ha reso necessario rivedere alcune condizioni del mercato del lavoro, sia per dare maggiori garanzie ai lavoratori sia per alleggerire le aziende dalla selezione di nuovo personale e permettere loro un’attività più regolare anche nell’emergenza sanitaria. Così il decreto fiscale 2022, convertito in legge con la n. 215/2021, ha apportato alcune modifiche al contratto di somministrazione in tal senso.

Le novità 2022 del contratto di somministrazione

Il decreto fiscale 2022 ha stabilito che, sino al 30 settembre 2022, è prorogato il regime transitorio riferito alle missioni dei lavoratori somministrati. In questo modo le agenzie di somministrazione possono utilizzare lavoratori somministrati a tempo determinato per periodi superiori a 24 mesi (anche non continuativi), senza che l’azienda utilizzatrice debba riconoscere la costituzione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato con il lavoratore somministrato.

Affinché tale agevolazione sia possibile, però, devono verificarsi contemporaneamente queste tre condizioni:

  1. il lavoratore deve essere stato assunto a tempo indeterminato dall’agenzia di somministrazione e tale condizione deve essere comunicata all’utilizzatore;
  2. deve essere stato sottoscritto un contratto di somministratore a tempo determinato tra l’azienda utilizzatrice e l’agenzia per il lavoro;
  3. vi deve essere una missione a tempo determinato del lavoratore presso l’azienda utilizzatrice.

Contratto di somministrazione

È bene ricordare che il contratto di somministrazione prevede tre figure coinvolte e due diversi contratti. I soggetti protagonisti sono l’azienda (utilizzatore), l’agenzia per il lavoro (somministratore) e il lavoratore.

L’azienda firma con l’agenzia per il lavoro un contratto di somministrazione, che può essere a tempo determinato o a tempo indeterminato (staff leasing). Sarà questa, poi, a concludere dei contratti di lavoro con i lavoratori, i quali presteranno la loro opera presso l’azienda utilizzatrice. La gestione amministrativa dei lavoratori spetta al somministratore. Oltre che su questi costi, l’utilizzatore taglia anche sulla ricerca del personale, sui costi di formazione e corre meno rischi nelle assunzioni, avendo già testato il lavoratore.

I vantaggi del contratto di somministrazione si riducono notevolmente se non ci si affida a un’agenzia per il lavoro che offra buone condizioni e lavoratori efficienti. Proprio per questo è importante avvalersi dell’opera di broker, come Just Work, la cui sede principale si trova a Roma, in via del Castro Pretorio 30, e con filiali anche a Lamezia Terme, Bari, Catania, Vicenza, in Sardegna e a breve a Milano. Per informazioni è possibile telefonare al numero verde 800.708260 o scrivere a info@just-work.it